In questa nuova rubrica commenteremo ogni volta una parte del cerimoniale della Partenza Rover. Lo scopo è di scoprire sempre di più come questo impegno è un vero cammino verso la santità.
Red BranchLa Partenza Rover è lo scopo dello scautismo. Questo significa che un Rover-Scout non è un arrivista. Al contrario, ha compreso che la vita è sempre una partenza verso la Casa del Padre, come preghiamo nella Preghiera del Rover. Guardiamo cosa accade nella Casa del Padre. Nel libro dell’Apocalisse (7, 9-10), sentiamo San Giovanni raccontare:

“Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. E gridavano a gran voce: “La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all’Agnello””.

Nella solennità di Tutti i Santi, il giorno in cui questo brano ci viene proposto come prima lettura della Messa, la Chiesa celebra tutti i Santi. Tutti hanno vissuto l’Amore e hanno reso testimonianza, ciascuno a suo modo, di tutte le sofferenze di Nostro Signore Gesù Cristo. Alla festività di Tutti i Santi noi celebriamo la continuità del Mistero Pasquale, nel corso dei secoli, come possiamo contemplarlo in primo luogo nella Vergine Maria, portata dagli angeli nella Corte d’Onore celeste. Là i Santi ci attendono. Tuttavia ci accompagnano già, qui e ora, con il loro esempio e la loro intercessione. Attraverso questi nostri amici in Cielo possiamo conoscere il cammino che ci conduce diritti alla Casa del Padre.

Irradiare tutto con la Luce dall’Alto

Nella sua omelia a Vézelay nel 2016, il Cardinale Robert Sarah citava Guy de Larigaudie:

Ho sempre avuto, nel profondo di me stesso, una nostalgia per il cielo, tanto più ora che conosco meglio le bellezze del mondo. Il cielo sarà il compimento di tutte queste bellezze, la vita vi ci conduce con un cammino del quale non sappiamo la lunghezza, ma perché dovrei essere triste di procedere su questa strada dal momento che alla fine vi è la Luce?

Chi tra noi non sente l’attrazione della bellezza, della verità e della bontà, che sono già gli scorci dello splendore di Dio? Questo è ciò a cui Gesù si riferisce nel Discorso della Montagna: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5, 8). Essere santi significa condurre la nostra vita con determinazione nella Luce di Dio. Notte è l’assenza di luce. Il bello, il vero e il bene allora scompaiono, e il peccato diventa moneta corrente. L’arte della santità, tuttavia, consiste nel lasciarci condurre verso la Luce e lasciar illuminare i tuoi passi da essa. Così, la strada della tua vita diventa un sentiero del cuore. I cuori puri vivono la loro vita totalmente rivolti verso il bello, il vero e il bene. Vedranno Dio, già qui sulla terra, nel cuore del mondo. Lo vedranno agire per mezzo della Sua grazia, e si conformeranno a Gesù stesso.

La cerimonia della Partenza Rover inizia sulla strada, bloccata da alcuni Rovers immobili. Il candidato chiede: “Capo, se piace a Dio e a te, chiedo di diventare Rover Scout d’Europa”. Prima di poter continuare ll sua strada, deve sapere in cosa consiste questa strada. La strada inizia all’interno di se stesso. Consiste in un’unione sempre più profonda con Dio, affinché la Sua grazia e la Sua forza possano esprimersi sempre più pienamente nella vita quotidiana. Il Rover diventerà allora sempre più grande e più forte, e sempre più un testimone dell’amore di Dio per tutti gli uomini.

La libertà deve essere conquistata

Dio è così vicino a noi, intorno a noi, in noi. Il vento che accarezza i nostri volti, l’uccello che canta, la montagna che si erge nel cielo, un fiore elegante tra le rocce, l’immenso cielo, il vibrante silenzio delle cose, un sorriso, uno sguardo d’amore, tutto parla di Colui che li crea, infundens esse [infondendo l’essere], lasciando ovunque la traccia del Suo passaggio. In noi Egli è la fonte del nostro essere, più intimo a noi di noi stessi. Ma non è una forza impersonale. Ha un nome. Si chiama il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. È comunione di conoscenza e di amore, infinita dono di sé. Cerca la nostra risposta. Vuole
il nostro amore libero, perché c’è solo l’amore libero¹.

La strada conduce ad una vita di totale amore e di servizio. Per diventarne capaci, dobbiamo conquistare la libertà. La vera libertà non è pura autonomia. Nella misura in cui vogliamo vivere in maniera indipendente, diventiamo prigionieri dei nostri impulsi e del mondo che ci circonda. La vera libertà, al contrario, è il distacco di tutte le creature per poter dire con un cuore grande “sì” al Creatore che ci porta e ci fa crescere. Questa libertà ci dà la possibilità di scegliere i nostri legami per amore. Ecco perché la strada è bloccata da altri Rovers e il Capo porrà delle domande. Perché se il candidato vuole diventare un Rover-Scout, gli strumenti devono essere accordati. Non è lui a decidere da solo. È necessario che voglia vivere lo stesso ideale. Anche lui, come coloro che lo hanno preceduto, deve puntare verso la Casa del Padre.

La libertà, o la vita come figlio di Dio, esige la purezza del cuore. Soprattutto, deve imparare a custodire il suo cuore e chiedersi: “Per quale causa batte il mio cuore? Non è vero che vi sono diverse profondità nel mio cuore e che non sempre vivo alla stessa profondità? Devo scendere, scavare più in profondità nel mio tesoro interiore. Più scendo, più mi avvicino alla Luce. È nel più profondo della mia anima che Dio, tre volte santo, ha fatto la sua dimora in me fin dal mio Battesimo. È lì che vuole darmi la Sua grazia e farmi partecipe della sua vita”.

Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con Lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità”. (1 Gv 1, 5-6). Questo è il grande mistero della fede cristiana che inizia al momento del nostro Battesimo: la Santissima Trinità ha fatto la sua dimora in noi e vuole condividere la sua Vita con noi.

Grazie al Battesimo

È la fede in Dio-Trinità che si rivela in Gesù Cristo, morto e risorto, che cambia tutto. È attraverso la sua risurrezione che tutto ciò che ha detto e annunciato riceve la Sua autorità assoluta. Non è il Venerdì Santo, quando Gesù è morto sulla croce, che gli apostoli hanno iniziato a proclamare il Vangelo, ma dopo la Pasqua, l’Ascensione e infine la Pentecoste.

Attraverso la morte e la risurrezione di Gesù, noi scopriamo che il peccato e la morte, tutto ciò che distrugge l’uomo, non hanno l’ultima parola. Il potere con cui satana ha voluto distruggere la creazione è neutralizzato alla radice. Dio, che è sempre creativo, ha trovato un modo unico di rimuovere la puntura della morte nel rispetto della libertà dell’uomo. Un atto creativo senza uguali è iniziato con l’umile “sì” della Beata Vergine Maria. Quando Gesù è morto sulla croce, disse: “Tutto è compiuto”. È una svolta decisiva della storia, che nulla può fermare, anche se i poteri delle tenebre si sono scatenati come leoni ruggenti alla ricerca di prede da divorare.

Abbiamo detto “no” a “satana, alle sue pompe e alle sue opere” al momento del nostro Battesimo, attraverso la bocca dei nostri genitori, e abbiamo ripetuto questo “no” in ogni Veglia pasquale.

Abbiamo anche detto un fermo “sì” a Dio tre volte santo. Abbiamo confessato la nostra fede cristiana, siamo stati unti con il sacro crisma e abbiamo acceso la luce. Siamo quindi figli di Dio e questo non cambierà mai più. Dio abita in noi, nella nostra anima. Non dobbiamo più cercarLo altrove. Si tratta ora di lasciarLo fare e di lottare con Lui contro il peccato e il male. Questo è lo scenario della nostra vita nella quale noi giochiamo il ruolo principale. Allora, andiamo avanti.

Padre Servaas Bosch

(segue)

1 Un chartreux, Le chemin du vrai bonheur. Presses de la Renaissance, 2016, p. 27-28.

 


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