Le Guide e Scouts d’Europa, una comunità nuova
Il dibattito sulla collocazione delle Guide e Scouts d’Europa nella Chiesa è tutt’altro che nuovo. Ciò che è originale nel paesaggio Scout ed ecclesiale non è tanto la duplice missione del nostro movimento – dare una formazione umana e cristiana ai giovani europei e lavorare per l’unità della Chiesa (1) – quanto il modo con cui si definisce il movimento: “qualcosa di nuovo nella Chiesa e nella società (…), un movimento di laici, aiutati da sacerdoti”, con “uno spirito familiare sempre più marcato“, e che “vuole aprirsi risolutamente alle realtà civiche di domani” (2). Le Guide e Scouts d’Europa, innovativi e profetici nel posto dei laici nel movimento, nella sua “identità” internazionale, nel suo desiderio di ecumenismo… sono in questo senso più vicini alle “nuove comunità” che sono nate nella Chiesa.
L’identità della Federazione dello Scoutismo Europeo è originale, sia in relazione ad altre associazioni scout, che a livello ecclesiale. Fin dall’inizio il nostro movimento ha avuto una duplice missione: l’educazione dei giovani europei “attraverso la pratica del metodo scout, secondo lo spirito di Lord Baden Powell, interpretato cristianamente e accogliendo appieno l’eredità dei fondatori dello scoutismo cristiano” (3), per dare loro il desiderio della santità, certamente, ma anche una missione ecclesiale – in cui i giovani riuniti a Colonia nella giornata di Tutti i Santi del 1956 si appropriano senza chiedere il parere delle loro rispettive gerarchie ecclesiali (4) – che è di operare per l’unità della fede: “[…] riconosce che il suo obiettivo principale e a lungo termine è il ritorno all’unità della fede. La coscienza del male, rappresentata dalla divisione dei credenti, deve rimanere viva, così come il dovere di tutti di lavorare e pregare per l’unità” (5).
Non sempre è stato facile far accettare alla gerarchia ecclesiastica la nostra specificità, che si riflette nella libertà di scegliere i nostri Assistenti Spirituali. Ma siamo riusciti a mantenere la nostra autonomia, con fermezza e buona volontà, come “movimento di fedeli laici”, in obbedienza al Magistero della Chiesa e in comunione con il Papa e i nostri vescovi, collaborando disinteressatamente alla vita della Chiesa, specialmente in quegli anni in cui la mobilitazione era meno evidente…”.
Nel 2003, la Santa Sede ha riconosciuto la maturità ecclesiale del movimento e dei suoi carismi propri e originali: il Pontificio Consiglio per i Laici,”avendo preso atto del prezioso contributo dell’Unione nel campo della pastorale giovanile” (6), concede all’Unione Internazionale delle Guide e Scouts d’Europa – Federazione dello Scoutismo Europeo il riconoscimento come associazione internazionale privata di fedeli di diritto pontificio, dotata di personalità giuridica (7). Ricorda che “da quasi cinquant’anni l’Unione sta sviluppando un programma educativo specifico, concependo lo scautismo come un mezzo di apostolato all’interno della Chiesa per la formazione umana e cristiana dei giovani, nel quadro della vocazione universale alla santità a cui tutti i cristiani sono chiamati (cfr. Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen
gentium, 40). (…) L’Unione accoglie, in qualità di “associate”, associazioni appartenenti ad altre Chiese e Comunità ecclesiali nel rispetto dei principi della Chiesa Cattolica sull’ecumenismo e delle disposizioni contenute nel Direttorio religioso dell’Unione” (8).
Come membri dell’Unione Internazionale, tutte le sue associazioni appartengono a questo dicastero romano. Nei loro rapporti con i vescovi locali, esse hanno sempre tenuto a mantenere la loro legittima autonomia, garante della loro libertà e della loro fedeltà ai loro carismi, dimostrando allo stesso tempo “una comunione ferma e convinta con il Papa e i vescovi” (9). La loro giusta sottomissione ai vescovi, i quali hanno il dovere di cura e vigilanza, va di pari passo con la benevolenza con cui essi le accompagnano.
Gwenaël Lhuissier
1 Vedere le parti precedenti.
2 Canonico Albert Lanquetin, ‘La promotion des laïcs à la FSE’, in Maîtrises n°18, avril 1972.
3 Presentazione e progetto educativo dell’Unione Internazionale delle Guide e Scouts d’Europa – Federazione dello Scoutismo Europeo (UIGSE-FSE), 1 maggio 2005, art. 1.1.
4 Tuttavia, il Direttorio religioso della FSE e la vita concreta delle sue Unità testimoniano sempre la fedeltà dei fedeli alle gerarchie delle loro denominazioni.
5 Bundesordnung der FSE für das Kirchliche Leben – Règlement pour la vie ecclésiale de la Fédération du Scoutisme Européen, Cologne (Allemagne), 2 novembre 1957, ripreso nel preambolo del Direttorio Religioso della Federazione dello Scoutismo Europeo, Hohenstein (Allemagne), 15 e 16 novembre 1997. Citato secondo CONTACT n. 3, p. 3.
6 Mgr Josef Clemens, Segretario del Pontificio Consiglio per i Laici, lettera a Giovanni Franchi de’ Cavalieri che accompagnava il Decreto di riconoscimento definitivo dell’UIGSE-FSE, 11 settembre 2008.
7 Pontificio Consiglio per i Laici, Decreto 1130/03/AIC-15-a del 26 agosto 2003, confermato dal Decreto 1465/08/AIC-15a del 26 agosto 2008.
8 Pontificio Consiglio per i Laici, Decreto 1130/03/AIC-15-a del 26 agosto 2003.
9 Mgr Stanisław Ryłko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, ‘Un movimento educativo cattolico riconosciuto dalla Santa SedeSiège, dimensione ecclesiale e le sue conseguenze pastorali, Incontro degli Assistenti Spirituali, Roma, 2006.
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