La vita

Jacques Sevin nasce a Tourcoing il 7 settembre 1882 in una famiglia molto cristiana e impegnata nell’azione sociale. Suo padre, Adolphe, che lavora nell’industria tessile e sua madre, Louise Hennion, musicista e artista, lo crescono nell’amore di Dio.

Pere SevinJacques trascorre l’infanzia, segnata dalla morte di due fratelli, sognatrice e solitaria tra Tourcoing (regione Nord-Passo di Calais) dove frequenta il Libero Istituto del Sacro Cuore, e Dunkerque. Poi va al collegio della Divina Provvidenza, presso i gesuiti ad Amiens, dove scrive dei poemi. Durante tutta la sua vita continuerà a scrivere poemi e canzoni. Ad Amiens il suo professore, padre Duvocelle, applica metodi pedagogici alquanto originali. La classe è divisa in due campi, con il nome di due fregate: l’Alerte e la Joyeuse; sulle pareti del collegio brilla il blasone di un ordine cavalleresco del quale si può diventare, progressivamente, cavaliere, barone, conte, marchese, duca, ed infine Gran Maestro. Nasce così in lui una certa passione per la cavalleria medievale, che utilizzerà successivamente nello scautismo, e per la marina che lo fa sognare di divenire marinaio.

Conseguita la licenza del liceo nel 1898, il padre lo manda in Inghilterra, per curare i frequenti dolori di testa. Nel 1890 si iscrive a un corso di inglese presso l’Università cattolica di Lilla.

All’età di dodici anni aveva sentito la chiamata alla vocazione sacerdotale, ma la chiamata decisiva avviene il giorno della festa di Santa Teresa d’Avila, quindici giorni dopo la morte di Santa Teresa di Lisieux, avvenuta il 1 ottobre 1897. La vocazione sacerdotale di Jacques Sevin matura rapidamente e il 3 settembre 1900 entra presso i gesuiti di St. Acheul di Amiens per un ciclo di formazione della durata prevista di 14 anni. Nel 1901 la legge di soppressione delle congregazioni religiose in Francia lo costringe ad emigrare ad Arlon, in Belgio, dove effettua la sua formazione in un momento molto difficile in cui
vengono confiscati i beni della Chiesa di Francia e le congregazioni religiose sono costrette all’esilio.

Nel 1903 ottiene la licenza di inglese a Tournai (Belgio), lingua che poi insegna in vari collegi e che perfeziona con ripetuti soggiorni estivi nella periferia londinese. “Senza saperlo, mi stavo preparando allo Scautismo”, dichiarerà in seguito. Durante questi soggiorni, infatti, ha modo di conoscere lo scautismo e, quando nel 1913 la rivista gesuita “Études” pubblica due articoli¹ del padre Caye molto critici verso lo scautismo, chiede e ottiene di tornare in Inghilterra per verificare di persona le accuse rivolte contro il movimento scout. Si reca dal cardinale Bourne, arcivescovo di Canterbury e Primate cattolico, che ha appoggiato lo Scautismo fin dal primo momento, e anni dopo scrive che il 20 settembre “presi la mia prima tazza di tè con Baden-Powell” all’Alexandra Palace, durante un raduno degli scouts di Londra nord. Rientra in Belgio conquistato dal personaggio Baden-Powell e dal suo metodo educativo.

Il 2 agosto del 1914 viene ordinato sacerdote. Ma contemporaneamente scoppia la Prima Guerra Mondiale. Sevin riesce a sfuggire all’occupazione tedesca del Belgio e rientra in Francia chiedendo di essere mandato al fronte come cappellano militare. La richiesta viene però respinta e il Padre Provinciale gli ordina di tornare in Belgio. Riesce ad attraversare le linee tedesche, ma rimane poi bloccato per quattro anni nel collegio di Enghien a causa dell’occupazione tedesca. Il superiore, per non lasciare inoperosi i padri, chiede loro di sviluppare qualche progetto pedagogico in vista della riapertura dell’istituto al termine della guerra.

Sevin riordina allora i numerosi appunti che aveva raccolto sullo Scautismo, un lavoro che dura fino alla primavera del 1917. Prende forma così il libro “Le Scoutisme”, che sarà stampato solo nel 1922, un testo fondamentale per lo Scautismo cattolico. Nell’estate del 1917 effettua anche qualche esperimento clandestino di scautismo con gli allievi della scuola apostolica rifugiatisi al Touquet. Il 13 febbraio 1918 fonda a Mouscron la “Compagnie des Guides de Ste Thérèse de l’Enfant Jésus”, il suo primo Riparto Scout, sempre clandestino e senza l’uniforme perché il rischio era la deportazione. Come distintivo aveva scelto la croce di Gerusalemme caricata con il giglio scout.

Torna a Lilla dopo la guerra e, nel 1919, passando per Parigi, incontra il canonico Antoine Louis Cornette, che nella parrocchia di St. Honoré d’Eylau ha costituito gli “Entraîneurs de Saint Honoré d’Eylau”, un’associazione di ispirazione scout. Raggiunta Lilla, Sevin vi fonda un Riparto che battezza “Association des Scouts de France”. Viene presto trasferito a Metz ma gli è impedito di fare Scautismo perché il rettore del collegio è contrario.

Nella primavera del 1920 è nuovamente a Parigi dove rivede Cornette e insieme a lui e a Edouard
de Macedo fonda, il 25 luglio 1920, la “Fédération Catholique des Scouts de France”. Il distintivo del
nuovo movimento è simile a quello di Mouscron ma con la Croce di Gerusalemme sormontata da un trifoglio anziché dal giglio perché a quell’epoca in Francia il giglio era un simbolo politico
monarchico.

Con una quindicina di ragazzi e di Capi partecipa al Jamboree di Londra. E qui gli si offre anche Pere Servin 2l’occasione di accordarsi con i fondatori dello scautismo cattolico in Italia e in Belgio, Mario di Carpegna e Jean Corbisier, per la costituzione dell’“Office International des Scouts Catholiques”, un organismo di collegamento fra le associazioni e i gruppi cattolici nel mondo, di cui Carpegna diviene Presidente, Sevin è Segretario e il cardinale Bourne Presidente d’Onore.

Negli Scouts de France Sevin ricopre i ruoli di Segretario Generale dal 1920 al 1922, poi di Commissario Generale (1922 – 1924), quindi di Commissario alla Formazione Capi. Per assolvere meglio a tale incarico creerà a Chamarande, nell’Essonne, un campo scuola fisso a somiglianza di Gilwell Park.

Nell’agosto del 1922 frequenta un corso a Gilwell Park al termine del quale Baden-Powell gli concede anche il brevetto di Deputy Camp Chief per la Branca Esploratori e l’anno successivo guadagna quello di Akela Leader. Questi due titoli lo autorizzano a dirigere in Francia campi scuola di Branca Esploratori e di Branca Lupetti con validità Gilwell.

Fonda e cura personalmente la rivista per i Capi, “Le Chef”, il cui primo numero vede la luce il 13 marzo 1923. Però, il 15 marzo del 1933, dissidi e lotte interne al comitato direttivo degli Scouts de France lo costringono a lasciare tutti i suoi incarichi e Sevin torna a Lilla come semplice Assistente di Riparto.

Sollecitato da una Capo, Jacqueline Brière, matura il progetto di una congregazione religiosa femminile scout. Sevin, il 15 gennaio 1944, fonda la “Sainte Croix de Jérusalem” e le prime “Dames” sono due Capo di Lupetti e due capo di Guide. Dopo i primi difficili momenti e dopo alcuni spostamenti, nel 1949 le “Dames”, che nel frattempo sono cresciute di numero, trovano sistemazione a Boran-sur-Oise, dov’è ancora oggi la loro casa madre.

Durante una delle sue visite a Boran-sur-Oise, Sevin prende freddo, si ammala, non si riprende più e si spegne dolcemente nella nottata tra il 19 e il 20 luglio 1951.

Le intuizioni

Preoccupato per il rinnovamento dei metodi pedagogici nei collegi dei Gesuiti, il padre Sevin percepisce una certa discrepanza tra lo spirito missionario delle origini e la vita concreta dei collegi. Lo scautismo di Baden-Powell gli sembra che fornisca gli strumenti necessari per un ritorno alle origini e per ritrovare l’intuizione correttamente ignaziana di una educazione attiva, generosa e missionaria, in cui gli obiettivi ispirano i metodi.

Pere Sevin 3Educatore, il padre Sevin è anche uno spirituale e un contemplativo e, in qualche misura, un mistico. Figlio di S. Ignazio, è un seguace di Santa Teresa d’Avila e legge molto Teresa di Lisieux, dalla quale trarrà ciò che egli chiama “la gioia scout”, cercata e trovata nelle piccole cose giornaliere. La sua intuizione spirituale è incentrata sulla croce gloriosa di Gesù, la croce di Gerusalemme, sulla quale porrà il giglio di Baden-Powell.

Il padre Sevin riscrive la Legge Scout, la Promessa e tutti i testi di base. Arricchisce la vita scout con una proposta spirituale del campo e della strada, contribuendo così, in modo determinante, a radicare in profondità il profilo di quello che può essere definito lo spirito scout, spirito che egli è il primo a vivere e a mettere in atto nei corsi di formazione per i Capi a Chamarande.

Vicino alla corrente dell’”Action Populaire” del padre Desbuquois, il padre Sevin ritiene che l’azione dello scautismo debba essere “sociale”, nel senso forte di quell’epoca. “I ragazzi che noi rivendichiamo come nostri in particolare, sono quelli che le associazioni esistenti non vogliono o non vogliono più”².

Il suo stile trasmette un insieme di estetica e di simbolismo attraverso le sue capacità di poeta, di musicista, di disegnatore. I suoi scritti e i suoi canti sono diffusi in tutto il mondo scout cattolico. Fra i suoi canti più conosciuti nello scautismo europeo ricordiamo in particolare: “Il canto della Promessa”, “O Vergine di luce”, “Signor fra le tende schierati”, “La leggenda del fuoco”.

Come abbiamo visto precedentemente, Baden-Powell apprezzò molto l’opera del padre Sevin, tanto che affermò: ”La migliore realizzazione del mio pensiero è ciò che ha realizzato questo religioso francese”33. È una dichiarazione che Baden-Powell non scrisse, ma che fece a voce durante una grande manifestazione scout in Francia. Questa dichiarazione è stata tramandata oralmente nello scautismo cattolico francese, ma se ne trova una traccia scritta nella testimonianza n° 53 del processo diocesano di canonizzazione del Servo di Dio Jacques Sevin: 1986 lettera di padre Pasty sj che l’ha ascoltata personalmente, e che è custodita negli archivi della “Congrégation de la Sainte Croix de Jérusalem” (4). Il padre Pasty sj scrive: «È un vecchio scout e uno dei primi discepoli del padre Jacques Sevin che vi scrive, un discepolo fedele in tutta la sua vita al suo spirito e al suo insegnamento, che non ha mai accettato di modificare l’unica formula veramente cristiana di uno scautismo di cui il venerato fondatore, Baden-Powell, ha proclamato in una grande manifestazione a Lione stesso (1931 ?) – noi vi eravamo – “che era la migliore realizzazione del proprio pensiero”».

La beatificazione

Nel 1989 è stata introdotta la causa per la beatificazione del padre Sevin. Nel 1993 si è chiusa la fase diocesana del processo e la documentazione è passata alla Congregazione per le Cause dei Santi, la quale, il 10 gennaio 2012, si è pronunciata favorevolmente sulla “eroicità delle virtù” del padre Sevin. Il 12 maggio 2012 il Santo Padre, Benedetto XVI, ha proclamato il padre Sevin “Venerabile”.

È stata la prima tappa verso la beatificazione e, si spera, verso la canonizzazione di questo gesuita che ha saputo dare alla pedagogia di Baden-Powell un’anima pienamente cristiana, reinterpretandone la Legge e la Promessa, creando una “liturgia” degli impegni attraverso il Cerimoniale e componendo una quantità di piccoli poemi per supportare una spiritualità gioiosa, basata sulla Promessa imperniata sul Battesimo.

Attilio Grieco

 

1 20 febbraio e 5 marzo

2 Padre Jacques Sevin, Le Scoutisme, pag. 206

3 Madeleine Bourcereau, Jacques Sevin, fondateur et mystique (1882-1951), Salvator, Paris, pag. 9 e 144

4 È l’ordine femminile fondato dal padre Sevin e che ha la sua casa madre a Boran-sur-Oise, in Francia.


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