Dopo Brownsea
Il 15 gennaio 1908 uscì nelle librerie inglesi, con il titolo Scouting for boys, un fascicolo di circa 70 pagine, scritto e illustrato personalmente da Baden-Powell. Era il primo di sei fascicoli che uscirono ogni 15 giorni tra gennaio e aprile 1908 e che venivano venduti al prezzo di 4 penny ciascuno (circa 1,2 Euro) A maggio dello stesso anno i fascicoli furono stampati in un libro, anche esso intitolato Scouting for boys. I sei fascicoli ebbero immediatamente un grandissimo successo, tanto che furono stampati più volte e poi fu necessario stampare anche il libro ben cinque volte nel corso del 1908.
La copertina dei fascicoli fu disegnata da John Hassall, noto artista dell’epoca, che sul primo fascicolo raffigurò un ragazzo con cappellone e bastone il quale osserva alcune persone su una spiaggia con una misteriosa imbarcazione in lontananza. Il significato era chiaro: divenendo uno Scout il ragazzo non avrebbe letto racconti di avventura ma le avventure le avrebbe vissute in prima persona.
La celebrità dell’autore, conosciutissimo in Gran Bretagna per l’episodio dell’assedio di Mafeking, fece certamente una ottima pubblicità al libro, ma questo non basta a spiegarne il successo durato poi per decenni. Che cosa ha reso questo libro così attraente e convincente nei confronti dei ragazzi? L’autore, con rara capacità, è riuscito a far vibrare quelle corde della natura del ragazzo che rimangono immutate nonostante i mutamenti dei gusti, le innovazioni tecnologiche e i cambiamenti delle civiltà. La formula del libro fu quella che l’editore Pearson aveva già sperimentato con altre pubblicazioni rivolte ad un pubblico giovanile. Peraltro poi questo modo di scrivere, con un miscuglio di racconti, aneddoti e insegnamenti, facilitava la lettura perché il ragazzo poteva facilmente saltare quello che non lo interessava e passare a ciò che lo attraeva di più. Il libro infatti, contrariamente a tutti i testi di pedagogia, non era stato scritto per gli educatori ma, cosa veramente rara, si rivolgeva direttamente ai ragazzi.
Il libro
Nel libro viene creata fin dall’inizio un’atmosfera avventurosa e coinvolgente. L’immaginazione del lettore viene stimolata da racconti, interpretazione di indizi, pedinamenti, osservazione di tracce, vita all’aperto, campismo, pioneristica e così via. Oltre a ciò vi sono suggerimenti per una quantità di cose pratiche da fare: accendere un fuoco, cucinare all’aperto, costruirsi un riparo, osservare gli animali selvatici, ecc. Viene poi stimolata l’intelligenza, infatti Baden-Powell non incoraggia il ragazzo solo ad osservare in maniera attenta ma lo spinge a ragionare su quanto ha visto e a trarne delle conclusioni facendo uso della propria intelligenza. Tutto ciò, vissuto come un gioco alla Sherlock Holmes, ha un grande valore per lo sviluppo mentale del ragazzo.
I vari capitoli sono chiamati “Camp fire yarn”, termine che in italiano è stato tradotto con “Chiacchierata al fuoco di bivacco”. Però “yarn” letteralmente significa trefolo, filo, corda, ma in senso traslato significa anche racconto meraviglioso o fantastico. Il termine deriva dalla marineria britannica. Quando si navigava a vela capitava che la nave rimanesse ferma per mancanza di vento. Allora i marinai, per occupare il tempo, provvedevano alla manutenzione delle corde (yarn) facendo riparazioni, impiombature, ecc. Mentre i marinai erano impegnati in queste operazioni, qualcuno di loro raccontava storie e avventure di navigazione, vere o immaginarie, e da qui il termine nella lingua inglese è passato anche a indicare i racconti meravigliosi o fantastici.
Le difficoltà finanziarie
Arrivare a pubblicare Scouting for boys non fu facile per Baden-Powell che non disponeva di mezzi economici sufficienti per farlo. Firmò allora un contratto con l’editore Pearson, il quale si impegnò a finanziare con 1.000 sterline (circa 75.000 Euro attuali) un giro di conferenze di Baden-Powell in tutta la Gran Bretagna, a mettere a sua disposizione un ufficio a Londra con alcuni impiegati e a pubblicare il libro che Baden-Powell avrebbe scritto (Scouting for boys). In cambio Pearson, oltre ai guadagni sul libro, ottenne la possibilità di pubblicare un settimanale per ragazzi, The Scout, che infatti apparve nelle edicole il 14 aprile 1908, e sul quale Baden-Powell si impegnò a scrivere ogni settimana un articolo, un impegno che mantenne poi per tutta la sua vita.
Però era un’operazione commerciale e questo non piaceva molto a Baden-Powell, anche se Cyril Arthur Pearson oltre che editore di successo era anche un filantropo che finanziava diverse iniziative per la gioventù svantaggiata. Comunque appena un anno dopo Baden-Powell, mettendo a grave rischio i suoi pochi mezzi personali, riuscì a riprendere la sua libertà e a staccarsi da Pearson, creando l’associazione scout britannica totalmente indipendente da ogni vincolo.
Scrivere il libro
Scrivere il libro però non era un impegno facile da mantenere, soprattutto per una persona come Baden-Powell, preso da una quantità di impegni sia per la sua vita militare (si dimetterà dall’Esercito solo nel 1910), sia per quelli dovuti al giro di conferenze per propagandare lo Scautismo che lo portò in una cinquantina di città in tutto il Regno Unito.
Baden-Powell aveva una grande capacità di concentrazione e riusciva a scrivere in qualunque luogo si trovasse. Ma per scrivere questo libro aveva bisogno di calma e di tempo, anche perché doveva riordinare le sue idee e il numeroso materiale che aveva raccolto. Si trasferì allora in un cottage in un mulino a vento presso Wimbledon Common, dove una targa ricorda ancora oggi l’evento.
L’editore Pearson gli inviò come aiuto e supporto Percy Everett, che aveva partecipato al campo di Brownsea e che rimase talmente conquistato dallo Scautismo e dallo stesso Baden-Powell da divenire in seguito uno dei suoi principali collaboratori.
Percy Everett raccontò in seguito quanto rimanesse affascinato dalla capacità di Baden-Powell di scrivere e disegnare, ora con la mano destra ora con la sinistra, perché Baden-Powell era ambidestro e poteva scrivere o disegnare indifferentemente e ugualmente bene con entrambe le mani.
L’accoglienza
L’accoglienza della stampa inglese al nuovo libro fu però tiepida. Il Times pubblicò un articolo su due colonne definendolo un manuale per la vita all’aperto. The Spectator recensì il libro chiedendosi se un testo così fatto avrebbe potuto catturare l’attenzione dei giovani lettori. Solo il Daily Graphic, con il quale Baden-Powell aveva collaborato per tanti anni inviando articoli e schizzi dall’India e dall’Africa, fece una recensione favorevole, prevedendo che lo scautismo lanciato dal libro sarebbe diventato rapidamente un’organizzazione che avrebbe attirato molti ragazzi e che, come una palla di neve, si sarebbe ingrossato fino a diventare una valanga alla quale non sarebbe stato possibile resistere.
L’opposizione allo Scautismo comunque non mancò. Da un lato vi era chi lo accusava di essere un movimento militarista, mentre dall’altro il nuovo movimento era accusato di pacifismo. Due accuse che secondo Baden-Powell si annullavano l’una con l’altra.
Inoltre, contrariamente a quanto si aspettava Baden-Powell, furono poche le associazioni già esistenti a inserire le attività scouts fra le loro attività. I ragazzi invece furono subito entusiasti di questa nuova proposta. Però non volevano fare parte di altri movimenti. Volevano un loro movimento che consentisse di essere Scouts e niente altro. E dopo appena un anno dalla pubblicazione del primo fascicolo di Scouting for boys gli Scouts nel solo Regno Unito erano già oltre 100.000.
Le varie edizioni
Fin dalla prima edizione del 1908, Baden-Powell suddivise Scouting for boys in 28 “Chiacchierate al fuoco di bivacco”. Negli anni successivi continuò poi a rivedere e ad apportare piccoli cambiamenti al suo libro, del quale furono pubblicate ben 20 edizioni fino alla sua scomparsa nel 1941. Però fino all’ultimo le “Chiacchierate di bivacco” rimasero 28.
Nel 1944, appena tre anni dopo la scomparsa di Baden-Powell, il Bureau Mondiale dello Scautismo pubblicò una nuova edizione del libro, la “World Brotherhood Edition” (edizione della fraternità mondiale), curata da un capo dei Boy Scouts of America, William Hillcourt, il quale fece dei tagli ampi e importanti a testi che invece Baden-Powell aveva mantenuto integri fino alla sua ultima giornata terrena. Hillcourt eliminò tutti i riferimenti alla Gran Bretagna e all’Impero Britannico, eliminò la Legge, la Promessa, le prove di Classe, sintetizzò le ultime tre Chiacchierate, la 26, la 27, la 28, in una Chiacchierata unica, eliminò un’altra quantità di brani. Ad esempio eliminò il brano in cui Baden-Powell riportava il discorso di ringraziamento di un vecchio capo britannico al re Edwin che aveva portato il cristianesimo alla popolazione, eliminò il brano in cui Baden-Powell affermava: “Fra tutte le specie di Governi che esistono nel mondo, il nostro è il più accessibile e il più giusto per tutti” e spiegava le motivazioni di questa sua affermazione. E così diversi altri brani.
Tutto questo venne fatto, secondo quanto affermò l’autore, “nello stile che lo stesso Baden-Powell avrebbe desiderato”. Però, pur avendo avuto a disposizione più di 30 anni, dal 1908 al 1941, e ben 20 edizioni, Baden-Powell non aveva mai pensato ad una cosa simile. È una maniera quanto meno strana di “interpretare” il pensiero di una persona che non c’è più!
L’idea di lanciare un nuovo movimento per ragazzi attraverso una pubblicazione quindicinale, anche se non era nuova, era però originale. Geniale è stato il libro, che è stato tradotto in quasi tutte le lingue del mondo, e che, secondo uno dei biografi di Baden-Powell, dopo la Bibbia, il Corano e il Libretto Rosso di Mao, è stato il libro che nel 20° secolo ha venduto il maggior numero di copie. I ragazzi ne furono immediatamente affascinati perché Baden-Powell li incoraggiava a fare cose che rispondevano pienamente ai loro più profondi desideri: accendere un fuoco e cucinare all’aria aperta, dormire in una tenda, giocare al detective interpretando il significato delle tracce e dei segni, partecipare a giochi che richiedono forza e abilità, aiutare i deboli e gli indifesi e così via.
Molti ragazzi furono attirati dallo Scautismo perché li affascinava la vita indipendente nella natura, altri perché lasciava libero sfogo alla loro fantasia, altri ancora perché rappresentava un’evasione dal tirannico mondo della scuola. La società segreta, la banda del villaggio o del quartiere, divenne la Squadriglia e per di più, con grandissima sorpresa dei ragazzi, lo Scautismo fu apprezzato e lodato dagli adulti invece di essere biasimato, come accadeva invece alla maggior parte delle loro iniziative.
Lo Scautismo fu nel 1908, e continua ad essere ancora oggi, la risposta al desiderio ardente di avventura che c’è in ogni ragazzo e che nessun’altra organizzazione era stata capace di soddisfare. È qui uno dei principali motivi del successo che esso ebbe allora e che ha continuato ad avere ininterrottamente fino ad oggi e il merito di averlo saputo ideare così com’è spetta interamente a Baden-Powell.
Attilio Grieco
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